Premio giornalistico “OMeGA e il Mediterraneo”

Omeganews, periodico on line di proprietà dell’Associazione culturale no-profit OMeGA (Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia) ha organizzato un concorso giornalistico.

Di seguito il “Regolamento” e la scheda tematica intitolata «OMeGA – Quadro di riferimento».

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Premio giornalistico “OMeGA e il Mediterraneo

1a Edizione

Bando di concorso della 1a edizione del <Premio giornalistico “OMeGA e il Mediterraneo”>, indetto dal periodico telematico “omeganews.info” per determinare il miglior articolo tra quelli pervenuti, in lingua italiana, dedicato ai temi trattati nella scheda tematica allegata, descrittiva degli obiettivi di OMeGA, Associazione culturale proprietaria del giornale.

Saranno premiati gli articoli ritenuti i più meritevoli secondo la valutazione di una giuria ed il gradimento del pubblico.

Gli articoli più votati saranno premiati ed opportunamente valorizzati dal giornale. Il loro contenuto, inoltre, costituirà un pregevole contributo di pensiero e verrà utilizzato nello sviluppo dei temi normalmente trattati dall’Associazione nella sua attività.

Il concorso è interamente finanziato dalla Fondazione di Sardegna.

REGOLAMENTO

Condizioni per la partecipazione

  1. Il concorso giornalistico “OMeGA e il Mediterraneo” è aperto a tutti i lettori senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, nazionalità, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.

E’ esclusa unicamente la partecipazione dei soci dell’Associazione e dei membri della giuria.

  1. I concorrenti non dovranno essere necessariamente iscritti all’ordine dei giornalisti o pubblicisti.

Il concorso prevederà due differenti categorie di concorrenti (“professionisti” e “aspiranti giornalisti”), che concorreranno separatamente e per le quali sono previsti due differenti premi.

  1. Gli articoli proposti dovranno essere inediti.

  2. E’ ammesso un solo articolo per ciascun autore.

Disciplina degli Articoli

  1. Gli articoli inviati per la partecipazione al concorso dovranno trattare argomenti o avvenimenti relativi all’area mediterranea e dovranno attenersi direttamente o indirettamente ai temi della scheda tematica intitolata «OMeGA – Quadro di riferimento», allegata a questo bando. Potranno essere di sostegno o di contestazione motivata dei suoi contenuti, auspicabilmente di integrazione.

  2. Gli articoli non verranno retribuiti e rimarranno di proprietà del giornale <omeganews.info>.

  3. Saranno scartati gli articoli lesivi della dignità o della privacy o della rispettabilità di terzi. Non sarà ammesso l’uso di turpiloquio.

I concorrenti, partecipando al concorso, accetteranno l’insindacabile determinazione in merito del notaio del concorso, Sig.ra Emma Anedda.

  1. Ogni articolo dovrà essere corredato di profilo professionale, non autobiografico, dell’autore non più lungo di tre righe intere, e di coordinate bancarie, da fornire come specificato nei successivi Artt 12 e 21.

  2. Saranno accettati tutti gli articoli che perverranno alla redazione di <omeganews.info> dal 1/2/2018 al 28/2/2018

  3. Per essere pubblicati, gli articoli dovranno presentare le seguenti caratteristiche:

  • lingua italiana;

  • carattere: Times New Roman, 12;

  • interlinea: 1,5;

  • orientamento pagina: verticale;

  • margini di pagina: 2 cm;

  • preferibilmente di 60 righe, minimo 30, max 80, sino ad un massimo di 7.500 caratteri, spazi inclusi;

  • preferibile il completamento a mezzo immagine (foto, grafico, ecc).

  1. Gli scrittori concorrenti, all’interno della busta contenente l’articolo dovranno comunicare, secondo le modalità descritte negli Art. 12 e 21, anche le coordinate bancarie verso le quali sarà indirizzato il bonifico corrispondente all’eventuale premio vinto.

Modalità di svolgimento

  1. Modalità di trattazione degli articoli durante la spedizione.

Ciascun articolo dovrà essere inoltrato in forma cartacea in modo che arrivi tra il 1° e il 28 febbraio all’indirizzo <<OMeGA – via Salaria 95/B8 – 00198 Roma>>.

Dovrà essere contenuto in busta (convenzionalmente denominata “busta “1”), che non arrechi all’esterno le generalità del mittente.

Dovrà contenere l’articolo dattiloscritto e firmato a mezzo di “nickname”.

La busta dovrà contenere un’ulteriore busta (convenzionalmente denominata “busta 2”), sull’esterno della quale deve essere riportato unicamente il “nickname” con il quale l’autore ha firmato l’articolo. La busta “2” dovrà essere sigillata e siglata sulle giunzioni, onde garantire la sua mancata effrazione da parte di chicchessia sino al termine del concorso. Essa dovrà contenere le vere generalità complete dell’autore corrispondente al “nickname” riportato al suo esterno, le sue coordinate bancarie comprensive di IBAN ed un profilo professionale, non autobiografico, dell’autore non più lungo di 20 parole, circa tre righe in Times New Roman carattere ‘12’ di pagina verticale.

  1. La pubblicazione degli articoli avverrà nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, nell’ordine di arrivo ed entro il tempo necessario per smaltire eventuali affollamenti. Non è stabilito un tempo minimo al riguardo.

  2. Gli articoli saranno pubblicati nell’identica forma nella quale perverranno. La Redazione non ne modificherà contenuti ed ortografia.

  3. Votazione:

  1. ciascun giurato esprime una sola preferenza per ognuna delle due categorie di articoli entro una settimana dalla data di pubblicazione dell’ultimo articolo pubblicato (che sarà segnalato come tale dalla Redazione), inviando una mail con richiesta di prova di avvenuta lettura all’indirizzo del concorso omeganews.concorso.2017@gmail.com.

  2. ciascun lettore potrà votare anche più volte, per ogni categoria, scrivendo una singola e-mail per ogni votazione, separatamente per ciascuna categoria, inviando ogni volta una mail con richiesta di prova di lettura all’indirizzo omeganews.concorso.2017@gmail.com, a condizione che il voto venga espresso entro le 2359 del terzo giorno dopo quello di pubblicazione, dove quest’ultimo è il primo dei tre giorni. La preferenza prevalente tra i lettori per ciascuna delle due categorie concorrerà alla determinazione dei vincitori delle due categorie di scrittori, concorrendo alla pari con i sei giurati, a mo’ di settimo giurato. In caso di ex-aequo, si procederà al sorteggio (con notaio) tra le due o più preferenze a pari merito tra quelle espresse dai lettori.

  1. Tra coloro che avranno votato almeno una volta, verrà sorteggiato (al cospetto del notaio) il vincitore del “premio-lettori”, che prescinderà dalla preferenza effettivamente espressa e dal numero di preferenze inviate.

  2. I lettori votanti, con la mail contenente il voto dovranno comunicare anche le coordinate bancarie verso le quali sarà indirizzato il bonifico corrispondente all’eventuale premio vinto.

Modalità di selezione vincitori e premi

  1. Premi – Sono messi in palio tre premi:

  1. il “premio- professionisti” (500,00€), che sarà assegnato all’articolo prescelto a maggioranza (anche di una sola preferenza) dai membri della giuria tra quelli scritti da giornalisti o pubblicisti regolarmente iscritti all’Ordine. In caso di ex-aequo, il premio verrà suddiviso in parti uguali tra i vincitori a pari merito;

  2. il “premio-aspiranti.giornalisti” (500,00€), che sarà assegnato all’articolo prescelto a maggioranza (anche di una sola preferenza) dai membri della giuria tra appassionati, che non siano in possesso di patentino da pubblicista/giornalista. In caso di ex-aequo, il premio verrà suddiviso in parti uguali tra i vincitori a pari merito;

  3. il “premio-lettori” (500,00€), che sarà assegnato al lettore sorteggiato tra tutti quelli che invieranno all’indirizzo mail del concorso (omeganews.concorso.2017@gmail.com) una qualsiasi preferenza riguardante i soli articoli pubblicati. E’ ammesso anche più di un gradimento da parte di ciascun lettore, purché con votazioni separate.

  1. Risulteranno vincitori dei premi delle due categorie di scrittori gli autori maggiormente votati nelle rispettive categorie da una giuria composta da sei membri: Mario Arpino, Gino Falleri (Presidente), Marco Lombardi, Claudio Pacifico, Ugo Tramballi, Giovanbattista Verderame ed il complesso dei lettori votanti, costituente un unico voto, ossia il settimo giurato.

  2. Tutti i vincitori saranno determinati con l’ausilio del notaio Anedda, che verificherà le votazioni pervenute e soprassiederà alle operazioni di apertura delle buste “2” e di attribuzione delle vere generalità a ciascun nickname.

  3. I nominativi dei vincitori delle due categorie verranno pubblicati sul giornale <omeganews.info> entro quindici giorni dalla data di pubblicazione dell’ultimo articolo pubblicato (che sarà segnalato come tale dalla Redazione) ed i relativi premi assegnati dopo una settimana a seguire, a mezzo di bonifico bancario, usando le coordinate bancarie segnalate da ciascun autore contestualmente all’invio dell’articolo e da ciascun lettore all’atto di invio della preferenza.

Garanzia per i concorrenti

  1. Tutte le eventuali operazioni di sorteggio e quelle di conteggio dei voti avverranno eseguite al cospetto del notaio Anedda, che verbalizzerà l’esito delle stesse.

Comunicazioni finali e corresponsione premi

  1. Il mancato rispetto da parte di scrittori e votanti anche di una sola delle condizioni stabilite dagli articoli sopra riportati, inerenti le condizioni per la partecipazione, comporterà irrimediabilmente l’annullamento di quest’ultima.

  2. Invaliderà la partecipazione al concorso anche una qualsiasi comunicazione di scrittori o lettori attraverso le quali sia possibile risalire all’identità reale degli scrittori medesimi.

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«omeganews.info» è un “periodico plurisettimanale, divulgativo, trasmesso da Roma a mezzo rete telefonica in formato digitale con i protocolli tecnici della rete internet”.

In altre parole, un periodico telematico on line dal nome «omeganews.info», iscritto in data 31 dicembre 2010, al n. 485/2010, nel registro della stampa del tribunale di Roma.

Il periodico è di proprietà dell’Associazione culturale no-profit denominata “O.Me.G.A.”, acronimo per Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia, fondata nel 2010, apolitica, apartitica, aconfessionale.

L’Osservatorio è stato creato nel rifiuto, inserito nel suo statuto, di ogni forma di discriminazione umana, in particolare “di sesso, razza, lingua, religione, nazionalità, opinioni politiche, condizioni personali e sociali” (art. 3 della Costituzione italiana, 1° cpv).

Il suo scopo è di diffondere la conoscenza del Mediterraneo sotto ogni possibile angolazione. Studiarlo ed approfondire tutte le tematiche che lo riguardano. Dalla politica economia e terrorismo, alla storia, ai processi storico/antropologici ed ai percorsi archeologici, sino a includere ogni altra disciplina che possa aiutare a comprendere il comportamento dell’essere umano e la storia della sua evoluzione all’interno del bacino mediterraneo.

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SCHEDA CON I TEMI DI RIFERIMENTO PER GLI ARTICOLI CHE PARTECIPANO AL CONCORSO GIORNALISTICO INDETTO DA OMeGA

Excursus storico

Nel circuito migratorio rotatorio (in senso antiorario quello che riguarda l’Europa) che sembrerebbe essersi instaurato dalla notte dei tempi e essersi ciclicamente ripetuto con la cadenza di qualche millennio, gli emicicli ascendenti sembra molto probabile siano provenuti da aree anatoliche o caucaso-iraniche; gli emicicli discendenti sono stati sempre compiuti nei periodi di glaciazione o di consistente riduzione della temperatura della crosta terrestre nell’estremo nord. E’ stato così durante la civiltà minoica e dei faraoni, allorché le cronache letterarie attribuirono a responsabilità dei non meglio identificati “popoli del nord” molti sconvolgimenti avvenuti sulle rive del Mediterraneo contemporaneamente al declino di talune civiltà sino allora fiorenti, la cui sparizione improvvisa non può essere attribuita unicamente all’esplosione del vulcano dellisola di Santorino (lantica Thera). E’ stato così anche a cavallo del passaggio dall’era aC a quella dC. Gli Unni, discendenti di quei popoli mongoli (Hsiung-nu) che nel IV sec. aC si trovavano tra il lago Bajkal e l’attuale Mongolia settentrionale e che, a poco a poco iniziarono la migrazione verso occidente. Durante la glaciazione dell’alto Medio Evo (un abbassamento medio di 5° è una cosa enorme, indebolisce gli uomini e distrugge le colture) si verificò una spinta a catena di popoli dall’Asia verso il tiepido Mediterraneo. Ricordiamo la discesa degli Unni che arrivano in Europa nel 370 ca e, nel loro movimento, sospingono avanti a se Goti, Visigoti, Ostrogoti, Vandali, Franchi. E’ così che, in estrema sintesi, cade l’Impero romano d’Occidente e nascono i regni romano-barbarici.

L’espansione degli Arabi a partire dal VII/VIII secolo, portatori della nuova religione, l’Islam, comportò sostanzialmente la caduta di tutte le dominazioni barbariche lungo le coste del bacino occidentale e la loro sostituzione con rappresentanze regionali della Sublime Porta dell’Impero Ottomano. Unico significativo antagonista nel bacino occidentale furono nel XII secolo le Repubbliche Marinare. Gli Aragonesi sostituirono le Repubbliche marinare nel controllo delle rotte e dei traffici mediterranei nel XIII e XIV secolo.

Poi furono scoperti i nuovi mondi e le loro ricchezze aiutarono le grandi monarchie continentali ed i loro stati, condannando i Paesi mediterranei ad un lungo e inarrestabile declino, a rallentare il loro sviluppo scientifico, filosofico, sociale, politico ed economico.

I Paesi rivieraschi nordafricani, acquisita una certa autonomia politica, reale o virtuale, dalla Sublime porta, cominciarono a consolidare la propria entità statuale. Ma con l’arrivo del XIX secolo le grandi monarchie europee, arricchite dalle rimesse delle colonie oltreoceano e dotatesi di potenti armate e flotte, presero a colonizzare Asia ed Africa. Quasi tutti i Paesi mediterranei divennero colonie, sfruttate e spogliate di risorse e terre. Il nord del mondo si sviluppò nel pensiero e nell’industria, il Sud s’arrestò.

E’ bene tuttavia precisare che sino alla fine del XVIII secolo il variare delle potenze dominanti al suo interno non influì sulla centralità culturale del Mediterraneo e sull’unitarietà d’indirizzo dei popoli al suo interno. Sin quando il 1° novembre 1922 si concluse la storia dell’Impero Ottomano, 623 anni di vita, seguito ai 1058 dell’Impero Romano d’Oriente ed ai 503 dell’Impero Romano propriamente detto (o d’Occidente). La fortuna del Mediterraneo è stata l’azione livellatrice di questi tre grandi armonizzatori. Tutte le caratteristiche antropologiche dei popoli mediterranei delle latitudini comprese tra quella delle Alpi e quella della catena dell’Atlante si sono potuti giovare sotto la dominazione di Romani, Bizantini e Ottomani, di una capillare ed influente azione di armonizzazione e amalgama. Lenta, ma continua e costante, mai traumatica, senza interruzioni, che ha loro consentito un continuo e proficuo scambio e condivisione di cultura, abitudini, tradizioni, comportamenti, obiettivi, valori etici, gusti estetici, regole e parametri dell’interazione.

La conclusione della Grande Guerra, più ancora dello strapotere dei grandi Stati colonialisti europei arricchiti dallo sfruttamento delle risorse dei nuovi mondi, segnò la vera interruzione della continuità storica e dell’unità mediterranea. Alle nefaste conseguenze geografiche e politiche degli accordi franco-anglo-russi, con la connivenza americana, che riscrissero la geografia mediorientale distrussero irrevocabilmente il vecchio ordine della regione, crearono nazioni, formarono governi, misero sul trono monarchi, tracciarono frontiere senza tener conto delle molte forme di opposizione locale a tali decisioni. Si verificarono successivamente profonde modifiche all’equilibrio etnico, quindi antropologico, della Regione, causate dalla penetrazione in M.O. di orde di profughi da Paesi nordici, in maggioranza baltiche e slave, in prevalenza di religione ebraica, che influiranno in modo determinante sugli avvenimenti dell’area mediorientale e mediterranea sino ai giorni nostri.

L’Occidente stabilì, da solo, le nuove regole dell’economia planetaria, quelle del libero scambio, del commercio planetario e della libera circolazione delle merci. Creò le nuove istituzioni monetarie internazionali per rendere stabili i cambi, creò e moltiplicò i paradisi fiscali con una tassazione ridotta o addirittura inesistente per i risparmi delle imprese e dei magnati della propria economia.

Il Sud del Mediterraneo era impegnato a liberarsi del giogo del colonialismo. Gli ex coloni lasciarono questi Paesi nelle mani di fantocci che li hanno sostituiti e dei dittatori che hanno scalzato questi proconsoli di paglia. La fine della convertibilità del dollaro del ‘71, la crisi del sistema di Bretton Woods, le ferree leggi del mercato, la speculazione finanziaria, la crisi petrolifera del 73, l’aumento del prezzo del petrolio e la proliferazione del fenomeno degli Off-shore, sono componenti di un unico processo economico, commerciale e finanziario che agevola l’interdipendenza dei bilanci dei singoli Paesi e lo sviluppo dei mercati globalizzati, a vantaggio, tuttavia, delle economie più ricche e a svantaggio di quelle più arretrate. La sovranità del mercato finisce con l’aumentare enormemente il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri, che porterà al definitivo avvio al processo di mondializzazione grazie all’accordo di Marrakesh del 15 aprile 1994, che consente la liberalizzazione di tutte le attività del genere umano (acquisizione e distribuzione di servizi; regolamentazione dei settori agricolo, tessile e sanitario; rafforzamento della proprietà intellettuale; abbattimento degli ostacoli al libero scambio delle merci; risoluzione delle dispute internazionali), eccettuata la libera circolazione delle persone, sono stati i fenomeni i cui effetti, variamente combinati, aiutarono molte aree depresse del mondo ad emanciparsi ed a crescere sotto il profilo sociale, politico ed economico.

Attualità

Per il Mediterraneo, regione certamente ricca di storia, tradizioni e identità, fu la catastrofe. Essa viveva la stagione dello strapotere dei dittatori nelle cui mani i colonizzatori avevano lasciato le ex colonie, quali possibili “amici” che potessero garantire la continuazione dell’influenza degli “ex” colonizzatori, in Paesi ricchi di materie prime preziose e di idrocarburi, ma poveri di “classe politica emancipata”. In Europa quasi dovunque aumentano la flessibilità e la precarietà a causa della concorrenza del lavoro mal retribuito dei Paesi emergenti. Già dagli anni Ottanta vengono progressivamente ridotti gli interventi di welfare. La sperequazione tra i Paesi porta ad una forte pressione di migranti verso i Paesi occidentali. Le aziende si spostano nei Paesi meno forti economicamente, sfruttandone la mano d’opera a basso costo. Tutto ciò mette in crisi il sistema degli Stati, inclusi G8 e G20. Paradossalmente la globalizzazione produce nuove forme di particolarismo locale, la localizzazione.

Il resto è storia di questi ultimi anni. L’attentato alle twin towers, le campagne di Afghanistan e Iraq, le primavere arabe, l’attività terroristica e sanguinaria di al qaeda e Isis, il proliferare di mille crisi locali, l’impotenza delle NN.UU. e l’ignavia dell’Europa in ordine sparso, i confronti tra potenze planetarie e regionali in coalizioni variamente combinate. Secondo convenienza prevalentemente economica.

E il Mediterraneo?

Pianificazione attività di OMeGA

Il percorso di OMeGA consiste nella decisione di assecondare le spinte, ancora minoritarie, finalizzate ad annullare gli effetti nefasti dei processi del XX secolo che hanno favorito l’omologazione generalizzata. Dell’economia mondializzata e ispirata dalla finanza. Dello strapotere politico ed economico a danno della comunità mondiale da parte di pochi Stati, che poi sono gli stessi che inquinano l’ambiente, possiedono enormi arsenali nucleari, forzano l’andamento della politica internazionale, esercitano forme moderne di colonialismo meno visibile, ma molto più restrittivo, turbano e forzano i mercati, inquinano anche l’economia ed hanno assunto come totem della loro community molto ristretta il reddito, il lusso e la ricchezza. Innescando, come diretta conseguenza delle loro azioni, il risveglio delle spinte nazionaliste e localiste, che cavalcano il gran “desiderio d’antico” delle popolazioni più povere.

L’Associazione intende dedicarsi alla ricerca e condivisione dei motivi per i quali valga la pena ripristinare la grande amicizia e affinità dei popoli del Mediterraneo. Auspicabilmente al di fuori dell’ottica della cooperazione europea, perché pensiamo che l’Europa non abbia costituito un interlocutore ideale e generoso per il Mediterraneo. Ed è per questo che non si parlerà di Europa. e non ci si riferirà all’esercito di statisti, politici, analisti, giornalisti, studiosi e semplici lettori che continuano ad ispirarsi all’“euromediterraneo”.

Si pensa, al contrario, che esistano le condizioni per stimolare il dialogo inter-mediterraneo e sensibilizzare i popoli rivieraschi sulla necessità di recuperare l’antico spirito collettivo e unitario nel loro stesso interesse, per costruire un futuro di pace prosperità e giustizia sociale alle generazioni future mediterranee nello spirito della loro tradizione.

Ci si illude che non si sia esaurita l’azione livellatrice dei tre grandi spalmatori ed armonizzatori del bacino. Si desidera ispirare studi approfondimenti ed attività dell’Osservatorio alla fervida e fertile azione di unione spirituale ed intellettuale eseguita sino alla scoperta dell’America dagli esponenti di spicco delle tre religioni del libro. Con riferimento alla pregevole testimonianza di Roger Arnaldez nel superbo “Mediterraneo” di Braudel, «relativamente al periodo tra il IV e il X secolo, Abû Ayyan al- Tawhîdî ci ha lasciato un’importante testimonianza a proposito di tali sedute notturne, durante le quali, senza distinzione confessionale, le menti più elette della capitale del califfo discutevano, su un piano di uguaglianza, dei massimi problemi. In Spagna, a partire dalla stessa epoca e soprattutto nei secoli VI-XII, ebbero luogo scambi analoghi, anch’essi dovuti a una libera, e per questo estremamente feconda, circolazione delle idee. Basti ricordare i grandi nomi di Averroé e di Maimónide, la scuola dei traduttori di Toledo e l’influsso esercitato da tale intensa attività sul pensiero medievale latino. Su un altro piano, infine, quello della spiritualità e della teologia mistica, la meditazione sul Dio unico indusse menti forti e profonde, a dispetto delle differenze dogmatiche, a descrivere esperienze e a definire valori di vita che avevano tra loro più di un punto in comune»; e ancora «Atene e Gerusalemme, diffondendosi lungo tutto il perimetro del Mediterraneo, hanno fondato, con il concorso delle loro culture filosofiche e religiose, la civiltà del mondo occidentale. Il pensiero greco, quello ebraico, quello cristiano e quello musulmano sono occidentali sin dalle origini. Oggi, però, le religioni monoteistiche si sono diffuse in tutto il mondo. Hanno dovuto perciò diversificarsi e adattarsi a diverse mentalità, continuando però a contrapporsi con i propri dogmi rispettivi e specifici. Ora, lo sviluppo del pensiero occidentale nelle scienze fisiche e umane, nelle tecniche e nella filosofia dei valori, pensiero che esse hanno ispirato e nutrito per secoli, sembra oggi ritorcersi contro di loro e farle vacillare. Di fronte alle minacce che su di esse fa vacillare la modernità, riusciranno a trovare la via, se non dell’unità, almeno di una riscoperta degli ideali comuni che le animano e dei valori che, da tutte condivisi, costituiscono la loro forza e la loro originalità? Accetteranno di difenderli e di diffonderli insieme, dopo un così lungo sforzo parallelo di riflessione e di mediazione, che rimane ineguagliato e la cui patria di origine fu il bacino del Mediterraneo?». Per inciso, queste parole sono datate 1985, e tanti fatti e misfatti di oggi non erano ancora neppure in mente dei.

L’Europa dalla coscienza sporca ha elaborato diverse strategie di aiuto. I vari tentativi (trattati di Barcellona, UPM) sono miseramente falliti e l’aiuto si è spesso concretizzato in una miriade di sussidi del tipo “a pioggia”, gratuiti e senza impegni in contropartita, prevalentemente verso Est piuttosto che verso Sud, comunque troppo piccoli ed ininfluenti per non poter essere considerati irrisori. Il dialogo euro-mediterraneo non è riuscito a decollare.

Oggi i Paesi delle sponde non europee sono ancora depressi, “in via di sviluppo”, a causa dello stato di soggezione nel quale il bacino è stato bloccato nel suo sviluppo dal colonialismo (avvenuto in coincidenza con la formazione del pensiero europeo liberal democratico moderno), dai fantocci che l’hanno sostituito e dai dittatori che hanno scalzato questi proconsoli di paglia. Oggi, in Mediterraneo, si continua a morire, anche più di prima, anche senza guerre: non si combatte più per i propri interessi e per il ristabilimento di equilibri regionali. Si muore prevalentemente per interessi di altri, generalmente estranei al bacino.

Per ovviare a questo stato di cose, l’aspirazione di OMeGA è un Mediterraneo che punti alla nascita di una Community coesa e assolutamente paritetica di tutti i Paesi che vi si affacciano. L’empowerment, ossia l’emancipazione politica economica e sociale dal basso di una comunità che faccia del suo mare il fulcro delle proprie attività, nella quale il progresso parallelo dei componenti ed il reciproco sostegno privi di significato e di ragion d’essere il fenomeno dell’emigrazione, clandestina o palese che sia. Di una comunità pacifica che decida di regolamentare senza interventi estranei, pur nel rispetto dello spirito dei trattati internazionali, le attività possibili sulla superficie del proprio mare, nel proprio spazio aereo e sotto la sua superficie. Di una collettività composta di Paesi la cui pacificazione sia uno stato ed un processo di maturazione soggettiva, il frutto di un ritrovato bisogno di coesistenza pacifica, un interesse proprio e non solo la convenienza per gli equilibri mondiali. Che non sia più “consumatore finale” di beni e prodotti di multinazionali esterne al proprio contesto geografico.

E la futura attività di OMeGA sarà svolta in questa direzione. Un’azione costante, che interpreti la forte “voglia di vicinato”, anzi il bisogno di esso, che si respira nella Regione e risponda ad essa portando a termine progetti innovativi, di forte contenuto culturale e tecnologico, in possesso di ampi margini di sviluppo ed alto grado di flessibilità e adattabilità alle diverse situazioni, in grado di favorire l’incontro tra differenti realtà, necessità e prospettive. Che contempli l’incontro costruttivo e sinergico di soggetti delle diverse sponde nel campo della cultura, delle scienze del mare, dell’informazione, dell’imprenditoria, dell’artigianato, dei trasporti, del turismo, dell’antropologia dell’alimentazione e dell’abbigliamento. Di tutte le attività che ruotano attorno all’uomo e al mare”.

Sicuri che all’interno del nostro mare siano molto forti la voglia di vicinato e un grande bisogno di memoria.

Si pensa di attuare questo disegno attraverso tre interventi contemporanei.

In primo luogo, per mezzo delle pubblicazioni del periodico on line, <omeganews.info> per accrescere la conoscenza e la sensibilità dei lettori, correlando il più possibile l’attualità alle cause storiche. In seconda analisi, con l’organizzazione di convegni aventi il compito di approfondire questi temi e preparare le condizioni necessarie per lo svolgimento della successiva attività. Infine, mediante l’organizzazione di “incontri mediterranei” durante il periodo estivo, associati al piacere di svolgere attività nautica di tipo sportivo.

Strategico è il ruolo posseduto da Cagliari e dall’intera regione sarda nell’attuazione di un simile disegno. La città, a parere dei soci di OMeGA, è il naturale hub, preferenziale ed evidente, per lo scambio italo/maghrebino o euro/maghrebino, baricentro degli incontri di civiltà, di cultura e di prosperità tra le due propaggini così periferiche rispetto ai relativi continenti, ma così vicine tra loro e progredite da potere ambire a divenire l’asse attorno al quale far ruotare gli scambi tra i continenti africano ed europeo.

I risultati conseguiti nel primo anno di “incontri, colloqui, scambi”, benché non pari alle aspettative, sono stati incoraggianti, grazie al sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna e all’aiuto di Organizzazioni esperte di geopolitica e di singoli studiosi nel campo degli analisti, giornalisti e ricercatori.

Con il progetto del prossimo anno, il 2018, si intende organizzare “incontro, dialogo e scambio” su alcune tematiche molto sensibili ed attuali:

  • Valori – Recupero del ruolo unificatore del misticismo mediterraneo, che ha portato alla nascita ed alla crescita ed esportazione delle religioni del libro;

  • Crescita delle diseguaglianze in tutti i Paesi del Mediterraneo, crisi del lavoro giovanile nella regione e deterioramento della stabilità sociale ed economica.