Medio Evo, origine del presente, ispirazione e fonte anche per il concorso di OMeGA

della Redazione di omeganews

1° febbraio, ha inizio il concorso a premi organizzato da OMeGA sulle pagine del periodico <omeganews.info>, di cui vi abbiamo già parlato (http://www.omeganews.info/?p=3477)

La scheda tematica allegata al bando del concorso parla molto di storia.

E, poiché la Storia è materia importante per capire l’attualità e osservare i diversi possibili atteggiamenti dei contemporanei al cospetto della narrazione del pregresso, noi vi proponiamo una serie di articoli sulle tracce mediterranee dell’età medievale. Si voglia o no, piaccia o no sentirlo dire, i germogli di tutto ciò che è accaduto nei secoli successivi sono stati piantati, nel bene e nel male nel Medio Evo.

No se ne può prescindere se si vuol capire il motivo di certi fatti sconcertanti dell’oggi.

Ve li riproponiamo, uno ad uno. Potranno essere utili anche a coloro che decideranno di partecipare alla sfida del concorso.

Buona lettura.

La Redazione

Medioevo, Mediterraneo e altre storie

26 gennaio 2013

By Enrico La Rosa

Parte I – Introduzione – Aspetti culturali e artistici del Medio Evo

Caduta dell’Impero romano d’Occidente – Anno 476 dC: si conclude l’avventura romana. Romolo Augusto, dopo l’esecuzione del padre Oreste (agosto 476) e dello zio Paolo (settembre 476) abdica e si sottomette a Odoacre, non prima di avere negoziato la vita e un esilio dorato nel castello di Luculliano e un ricco indennizzo annuo.

Si consuma in quell’anno la prima delle due spaccature medievali Est-Ovest del mondo occidentale. E’ un’epoca storica nella quale le fratture avvengono per meridiano, ancora non per parallelo: si hanno contrapposizioni Est-Ovest, siamo ancora lontani dalle contrapposizioni Nord-Sud.

Si spegne lentamente e inesorabilmente l’Impero Romano di Occidente, i commerci stagnano nel bacino di ponente del Mediterraneo, mentre a oriente i traffici mercantili marittimi dei Bizantini continuano ad essere fiorenti. La seconda delle due divisioni si consumerà nel 1054 e vedrà la chiesa cristiana dividersi in due, quella Cattolica ad Ovest, quella Ortodossa ad Est: si tratta del Grande Scisma, comunemente definito dai libri di storia come Scisma d’Oriente (anche se gli orientali preferiscono il termine “scisma dei latini”).

Inizia il Medio Evo – Il Medioevo, questo periodo tetro e buio, nel quale nulla è accaduto e che nulla ha regalato all’umanità ed alla storia del pianeta.

Tempo di mostri e di streghe, di eresie e di vangeli gnostici, dell’arianesimo e del manicheismo, dello gnosticismo delle orge delle baccanti e dei sabbah delle streghe, di Savonarola e di Bonifacio VIII.

“Giudizio universale” del Beato Angelico (particolare) – Firenze, museo San Marco

Niente di più falso, ma niente di più radicato nella conoscenza moderna. Soprattutto, un periodo enorme, 1016 anni intercorsi dalla caduta dell’Impero romano alla scoperta dell’America e la cacciata dei Mori dalla Spagna (1492). Lo stesso tempo intercorrente tra le dottrine di due grandi intellettuali della Chiesa, massimi rappresentanti del pensiero cristiano, quali sant’Agostino, algerino della Numidia, (354-430 ca.) e san Tommaso (1225 ca.-1274). Estremità di tutta una sequenza di esponenti della teologia politica, quali Eusebio da Cesarea (265-340), l’algerino della Cabilia Gelasio I (400-496), san Gregorio Magno (540 ca.-504) e Tommaso d’Aquino (1225-1274).

Un periodo ricco di sconvolgimenti, vere rivoluzioni senza le quali si sarebbe perpetuato il decadentismo e l’immobilismo tardo romano. Avvenimenti che deviarono e cambiarono la storia del pianeta e ne condizionarono la vita nel millennio successivo.

Segnarono un salutare mescolamento dei popoli mediterranei ed europei le invasioni barbariche con i popoli del nord che arrivarono sino al cuore dell’Africa e l’espansione dell’Islam, con le armate arabe e turche che arrivarono quasi alla completa occupazione delle coste mediterranee e si spinsero sino al cuore dell’Europa occupando l’intera penisola iberica per più di 700 anni e insidiando Vienna con l’assedio del 1526 e la battaglia del 1683. Ma il periodo registra altri macro-eventi, quali la ripresa carolingia, la nascita delle monarchie europee, le Crociate, i viaggi di Marco Polo (1254-1324) e di Cristoforo Colombo (1451-1506) e non si può parlare di immobilismo in un periodo così lungo e con gli avvenimenti elencati sommariamente. Nel Medio Evo nutrì le proprie radici la cultura europea, nacquero le lingue europee moderne, s’instaurò la civiltà romano-barbarica o romano-germanica a occidente e quella bizantina a oriente. Le radici cristiane dell’Europa hanno un benefico contatto con la mitologia celtica, germanica e scandinava e con la filosofia greca che viene diffusa nel Medioevo. Si diffonde in questo periodo, infatti, la conoscenza della filosofia greca e di Aristotele anche grazie alle traduzioni arabe. «In tutte e tre le religioni vi furono senza dubbio dei letteralisti e dei fondamentalisti. La filosofia greca finì però per imporre dappertutto taluni quadri concettuali e la logica aristotelica taluni metodi di ragionamento. A Baghdad, nella Casa della Saggezza, Bayt al-Hikma, fondata dal Califfo Ma’mûn, si concentrò l’eredità filosofica e scientifica di Alessandria. Eruditi ebrei, cristiani e musulmani si incontravano per tradurre le opere greche. Relativamente al periodo tra il IV ed il X secolo, Abû Ḥayyȃn al-Tawḥîdî ci ha lasciato un’importante testimonianza a proposito di serate notturne, durante le quali, senza limite confessionale, le menti più elette della capitale del califfo discutevano, su un piano di eguaglianza, dei massimi problemi. In Spagna, a partire dalla stessa epoca e soprattutto nei secoli VI-XII, ebbero luogo scambi analoghi, anch’essi dovuti a una libera, e per questo estremamente feconda, circolazione delle idee. Basti ricordare i grandi nomi di Averroé e di Maimonide, la scuola dei traduttori di Toledo e l’influsso esercitatoda tale intensa attività sul pensiero medievale latino», Roger Arnaldez, Un solo Dio, ne “Il Mediterraneo” di Fernand Braudell, Milano, Bompiani, 1987, pp. 114-118.

La Commedia Inferno. Min. ferrarese – a. 1474-1482. Roma, Biblioteca vaticana – Ms. Urb. Lat. 365 – f. 20r

E se questi sono stati gli elevatissimi prodotti dello spirito, dell’intelletto e di una attitudine al contatto tra le culture oggi inimmaginabile, nonostante i reiterati e disattesi buoni propositi di tutte le parti in causa, non da meno sono stati l’arte e le scienze. Non è questa la sede per una elencazione di tutto ciò che ci ha regalato il Medio Evo in campo artistico e scientifico. Ci sia consentito qualche accenno, più che sufficiente a capire la portata dell’epoca anche in questi due settori. Nacque allora l’università, che nelle facoltà teologiche si potè avvalere di docenti del calibro di Abelardo, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. La diffusione delle prime lingue volgari favorì la nascita di alcuni poemi, capolavori della letteratura di tutti i tempi, quali i Nibelungenlied, Cantar de mio Cid, la Divina Commedia. Dante (1265-1321), Petrarca (1304-1374), Boccaccio (1313-1375) sono le punte di diamante in campo letterario. In architettura sono prodotti medievali l’arte bizantina, longobarda, carolingia, vichinga, ottoniana, islamica, normanna e romanica, mentre gli slanci gotici che hanno nel Medio Evo le origini e le radici, rappresentativi, con molta probabilità, dell’anelito verso l’elevazione: artistica, culturale, ideologica, sociale, economica, oltrepassano i limiti temporali del Medio Evo. Come si può definire eterna e patrimonio spazio-temporale dell’Umanità la pittura di Cimabue (1240 ca.-1302), Giotto (1267 ca-1337), Robert Campin (1378/79-1444), Jan van Eyck (1390 ca.-1441), Rogier van der Weyden (1399 ca.-1464), Beato Angelico (1395 ca-1455), Petrus Christus (1410 ca.-1475), Dieric Bouts il vecchio (Dirk o Dierick) (1410/20-1475), Hans Memling (1435/40-1494), Hugo van der Goes (1440 ca.-1482), Michelangelo Buonarroti (1475-1564)

La medicina fa grandi progressi grazie ai contatti con quella araba. Tutto ciò, nella certezza di non avere citato nomi e componenti importanti. Fortemente presenti e di portata stratosferica lo splendore di Bisanzio e le manifestazioni della civiltà araba, della cultura ebraica. «Convertiti al Cristianesimo, gli irlandesi fondano monasteri in cui si studiano i testi antichi e saranno i monaci dell’Ibernia che ri-evangelizzerannointere aree dell’Europa continentale, inventando al tempo stesso quella originalissima forma di arte medievale che sono le miniature del Libro di Kells e di altri manoscritti analoghi», (Umberto Eco, Introduzione al Medioevo, da “Il Medioevo” opera in 12 volumi di Federico Motta editore, Milano, 2009, per il Gruppo editoriale L’Espresso S.p.A., Introduzione, pag. 21). In campo scientifico e tecnico, risale al Medioevo l’adozione di misure che ottimizzano l’impiego degli animali da tiro, come il nuovo tipo di collare che si sposta il punto d’applicazione dal petto alla scapola, il tiro multiplo in fila indiana, anziché di fianco, l’utilizzo di zoccoli di ferro importati dall’Asia intorno al ‘900, la diffusione a tutta l’Europa dell’aratro dotato di ruote e di due lame, già in uso tra i popoli del nord dal II secolo a. C. In campo navale il medioevo lascia in eredità all’umanità la bussola, l’adozione dell’ancora a ceppo, a marre allargate, in uso ancora oggi, il perfezionamento nella disposizione del fasciame delle navi e sostanziali modifiche nella velatura, con l’adozione della vela “latina” di origine araba.

Fu l’epoca in cui la dinastia sveva, “barbara”, interprete dello spirito riformatore che si percepiva nell’isola conquistata, presso la propria corte fondò la scuola che diede la prima testimonianza di lingua italiana, creatrice della prima lingua volgare italiana, prima ancora dell’italianissima toscana, del suo “dolce stil novo” e della commedia “divinissima” del sommo poeta. E fu presso la stessa scuola che nacque l'”amor cortese” e Jacopo da Lentini creò il sonetto. Nella stessa epoca il campanile della Martorana (conosciuta anche come Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio o San Nicolò dei Greci), di spiccato gusto mediorientale, segnò, nel 1143, l’avanguardia del gotico, decisamente prima delle chiese e dei campanili dell’Europa continentale, collocate nel successivo Rinascimento, di cui sono uno dei simboli artistici più rappresentativi.

Enrico La Rosa