L’aiuto concreto della Croce Rossa Italiana ai senzatetto di Roma

di Elisa Bertacin

In un mondo sempre più globalizzato appare quasi difficile immaginare l’esistenza di confini che permangono anche nel Terzo Millennio. “Ma come? – si penserà – le moderne tecnologie hanno ormai abbattuto ogni sorta di confine spazio-temporale…”. Ciò è ancor più vero se si pensano alle varie teorie delle relazioni internazionali che ipotizzano la dissoluzione dei confini statuali, fino quasi a pensare ad un unico, immenso, Stato globale, in cui i popoli si diffondono e confondono in un tutt’uno.

Fermiamoci un attimo a rifletterci su: ma è davvero così? Davvero non ci sono più confini, barriere, “muri” di alcun tipo? Sembrerebbe di no… e basta uscire di casa, fare un giro, magari in una grande città come Roma, per rendersi conto che esiste ancora quell’Altro da cui tendiamo a dissociarci, quell’Altro che ancora temiamo, che ancora sfuggiamo o, nella maggior parte dei casi, che ancora ignoriamo. La buona volontà e lo spirito di accoglienza vengono inneggiati pressoché tutti i giorni in tv, per la radio, nei giornali, invitandoci ad “essere più buoni”, a guadare oltre il colore della pelle, a non avere pregiudizi nei confronti di coloro che, in qualche modo, sono diversi da noi, anzi, dagli stereotipi a cui spesso i media tendono ad assuefarci.

Eppure, anche se nel suo “piccolo”, c’è chi è stato ed è tuttora in grado di fungere da ponte tra lo snobismo divagante ed il disperato bisogno di un aiuto concreto, semplice, eppure troppo spesso rifiutato. Omeganews ha l’onore di avere tra i suoi soci e collaboratori proprio uno di questi Amici: sì, Amici, perché in fondo proprio di questo si è trattato, di mostrare quell’aiuto sincero e gratuito, che non pretende nulla in cambio, proprio come fanno i veri Amici.

Ed è con questo spirito di umanità, di neutralità, di universalità, che alcuni membri della Croce Rossa Italiana (tra Infermiere Volontarie, Corpo Militare, Volontari del Soccorso, Pionieri, Comitato femminile e donatori Sangue provenienti da ogni parte di Roma) si sono impegnati a creare una squadra di assistenza ai senzatetto che si sono trovati indifesi, nel loro mondo fatto di niente, di fronte ad una città paralizzata da neve e freddo. Non ci sono differenze di età, di sesso, di religione, di nazionalità: le ottanta persone che hanno assistito e a cui hanno offerto un riparo nelle fredde notti romane degli ultimi mesi non hanno trovato di fronte a sé il muro che spesso vedono innalzarsi di fronte a sé tutti quegli immigrati che fuggono da fame, violenze, desolazione, verso una speranza (che troppo spesso resta solo un lontano miraggio) di rinascita, quell’indifferenza che persone fino a ieri “normali” in tutto e per tutto, con una famiglia, un lavoro, una dignità, si ritrova per vari motivi ad affrontare, completamente solo, privato degli affetti più cari, di ogni avere ed addirittura dell’essere una persona degna di essere notata ed ascoltata.

È inutile prolungarsi in parole, da parte dell’autore, che rischierebbero di apparire vuote o semplicemente di rimanere tali, senza il sentimento, l’umanità di quegli occhi che hanno visto la disperazione, di quelle mani che hanno toccato la sofferenza e di quei sensi che hanno respirato la paura, ma che non si sono fermati, che nonostante le difficoltà meteorologiche e logistiche, sono riuscite a dare un po’ di calore, di ascolto, di dignità ad una piccola, ma preziosa parte, di quegli invisibili che vivono nelle nostre società.

Ecco, dunque, Omeganews, che navigando nel Mediterraneo, sofferenza ne incontra tanta, e non è insensibile a tutti gli sforzi tesi a lenire tanto dolore, vuole rendere omaggio alla grandissima opera di solidarietà messa in atto da questo gruppo di volontari e, con una punta di sincero orgoglio, dire GRAZIE a tutti loro ed in particolare ad Anna (Ispettrice del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana), ed alla semplice, ma preziosa testimonianza.

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