Si è tenuto oggi il primo convegno del “Movimento Internazionale Transculturale Interprofessionale”, MITI, denominato <Uniti per Unire>.
Non ci soffermiamo in questa occasione sulle finalità e sul “manifesto” del Movimento, già sufficientemente chiari nel comunicato stampa pubblicato il 25 ottobre, ribaditi dagli oratori che si sono alternati sul podio della sala “Diamante” dell’Idea Hotel di via Amos Zanibelli, alla presenza di un numerosissimo pubblico.
Ci soffermeremo nel puntualizzare alcuni aspetti emersi nell’occasione.
Inutile precisare che la maggior parte dei presenti era costituita da persone emigrate da Paesi del bacino mediterraneo. Superfluo raccontare le difficoltà economiche e lavorative di una buona fetta dei presenti e dei loro familiari. Persino offensivo per i nostri lettori se raccontassimo del disagio che deriva ad essi dal difficile riconoscimento della nuova appartenenza italiana in termini di cittadinanza, pur essendo portatori di salutare incremento demografico e contributori nella formazione del prodotto interno lordo nazionale. Ci piace, piuttosto, essere testimoni della loro fierezza di appartenere alla comunità italiana, della simpatia che nutrono per il nostro Paese, dell’aria di festa, non già quella immusonita del disagio, che ha caratterizzato la giornata.
Non era luogo nel quale enfatizzare gli effetti della crisi economica: l’inadeguatezza delle opportunità e dei salari da quelle parti sono endemici. Sarebbe stato altrettanto oltraggioso invitare ad un maggiore sforzo nei consumi, che servono a stimolare la ripresa e la fuoruscita dalla recessione.
Si è parlato di amicizia, di solidarietà, di orgoglio. E questo non perché ci trovassimo in un contesto da questa parte del Mediterraneo. Ispirare simpatia è stato sempre per noi un enorme patrimonio, una dote che si sta lentamente dissipando.
Presenti molti professionisti immigrati e i rappresentanti di diversi Organismi e Associazioni confluiti nel Movimento. l’Ambasciata della Lega dei Paesi Arabi con il vice Ambasciatore Zouari Zouheir; l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà, INMP del S. Gallicano di Roma, con il Direttore Sanitario, Franco Pittau; l’Associazione Nazionale per l’ Immigrazione in Italia, ANIMI ONLUS; l’Ambasciata dell’OLP a Roma, con il suo Primo Segretario Ahmed; il Comitato romano della Lega per i Diritti dell’Uomo, con il Presidente Roberto Vismara; il Dipartimento amministrativo del Movimento, con Francesco Bonelli; l’Ufficio Stampa del Movimento, con Daniele Romano. Relazioni di Langer Enrique, medico palliativista peruviano; di Abidi Quiem, testimonianza di giovane tunisina di 25 anni, in vana ricerca di lavoro; Khaled Haswhe, testimonianza di immigrato di 2a generazione; Massimo D’Onofrio, del Dipartimento Lavoro e Consumo del Movimento; Serena Forni, dell’ufficio internazionale del Comune di Roma, sul dialogo interreligioso; Loris Facchinetti e Luigi De Salvia, del Dipartimento Lavoro e Consumo del Movimento; Kamel Belaituoche e Khalil Altoubat, del Dip. Oltre l’integrazione, Cittadinanza e Collaborazioni Internazionali.
A coronamento della giornata, una chiamata telefonica del sindaco Alemanno, che non è potuto intervenire di persona. Giusto riconoscimento per l’operato di Foad Aodi, Professore fisiatra, chirurgo e ortopedico palestinese, da parecchi anni in Italia, già Presidente ed animatore dell’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (A.M.S.I.) e della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-Mai). E’ riuscito a suscitare molto interesse e a riunire intorno al nuovo Movimento non solo le molte anime della solidarietà sanitaria italiana, domestica ed immigrata, ma anche tante realtà professionali in tante discipline che molto fanno in favore dell’integrazione delle varie individualità nazionali presenti in Italia.
Siamo certi che sentiremo parlare molto, in futuro, di questo Movimento e della sua attività.
A coronamento della mattinata, giusto festeggiamento in occasione della celebrazione dell’ Eid al-Adha, la festa del Sacrificio del mondo Musulmano: ottima cucina ed aria di festa per un’occasione doppiamente speciale.
Enrico La Rosa