Ricevuta tramite Rasdroma, pubblichiamo il documento pubblicato sul sito di “Sinistra Ecologia e Libertà”
“La comunità internazionale deve respingere la recente decisione da parte di un tribunale militare marocchino di comminare pesanti pene – da un minimo di di due anni e mezzo di detenzione all’ergastolo – per 25 civili e difensori dei diritti umani sahrawi arrestati nel corso dell’operazione militare che portò allo smantellamento del campo di protesta pacifico sahrawi di Gdem Izik l’8 novembre 2010” ha dichiarato Gennaro Migliore responsabile esteri di Sinistra Ecologia e Libertà.
Forte preoccupazione per un processo viziato da gravissime irregolarità, fondato su dichiarazioni estorte con la tortura, e dalla mancanza di prove evidenti è stata espressa dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Secondo quanto dichiarato poi da Amnesty International, il governo marocchino ha respinto l’invito da parte del Comitato ONU contro la Tortura di assicurare un’indagine imparziale sui fatti di Gdem Izik, che si conclusero con un pesante bilanco di vittime, feriti ed arresti indiscriminati.
“Sinistra Ecologia e Libertà si impegnerà affinché il prossimo governo chieda una revisione dei processi, che dovranno essere affidati alla giustizia civile, che vengano assicurati i diritti alla difesa ed all’equo processo e che si apra un’indagine indipendente per accertare le responsabilità dei militari marocchini nei fatti sanguinosi di Gdem Izik. Riaffermando il nostro sostegno alla causa del popolo Sahrawi, chiederemo che il prossimo governo prenda una posizione netta in sostegno alle giuste rivendicazioni del popolo Sahrawi che da decenni attende lo svolgimento di un referendum sotto l’egida delle Nazioni Unite per decidere riguardo alle proprie aspirazioni di indipendenza” continua Gennaro Migliore.
In questi mesi si assiste ad una fase di rilancio dell’iniziativa diplomatica dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahara Occidentale Christopher Ross e sulla scorta delle dichiarazioni del Consiglio di Sicurezza secondo il quale, il consolidamento dello “status quo” è inaccettabile. E che ridiscuterà in aprile il mandato della missione MINURSO.
“Sinistra Ecologia e Libertà si adopererà affinché l’iniziativa di mediazione di Christopher Ross venga sostenuta dal Consiglio di Sicurezza ed in particolare dai paesi europei. Allo stesso tempo, chiediamo che la missione ONU MINURSO, alla quale partecipa anche l’Italia, sia dotata di capacità di monitoraggio indipendente sulle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale e che vengano incrementati gli aiuti umanitari italiani verso i territori sahrawi, progressivamente ridotti nel corso degli ultimi anni” ha concluso Migliore.