Proponiamo ai nostri lettori una sequenza di tre mappe costruite dal nostro “nucleo cartografico” per fissare le immagini sugli inizi dello stato di Ucraina e sugli eventi di questo ultimo periodo.
Preghiamo i lettori di notare che in tutte le carte viene indicata la Crimea quale regione a se stante scollegata dagli ultimi eventi ucraini; in effetti, oggi, dopo l’invasione Russa, essa è stata incorporata nelle Federazione Russa.
Carta n. 1
L’Ucraina nascente come nazione indipendente presenta il proprio progetto alla conferenza di pace di Parigi, i confini richiesti sono rispondenti alla massima diffusione dell’elemento slavo ucraino che per secoli è stato mescolato a quello russo. Una visione troppo espansionistica che andava ben oltre il fiume Don ad est sino alle prime propaggini caucasiche. Al Nord Ucraini e Russi si mescolano nella pianura sarmatica in una linea di confine non perfettamente definita, confini di uno Stato che poi non nacque, travolto dalla rivoluzione e dalla nascita dell’Unione Sovietica. A confronto i limiti statuali dell’Ucraina indipendente del 1991 nata dal dissolvimento sovietico.
Carta n. 2
Le due Ucraine.
La prima, in cui il sentimento antirusso è forte.
Suddivisa, a sua volta, in due settori: a ovest l’area storica della Galizia orientale, religione cattolica centrata su Leopoli; la rimanente area ad est sino a Kiev (una Rutenia allargata), religione ortodossa, lingua ucraina con trascurabili minoranze linguistiche russe.
La seconda costituita dall’area costiera del mar Nero fino al bacino carborifero del DonBass con importanti città sia costiere sia interne quali Odessa Mikaloiov Mariopoli Donets’k Kharkov Dnepriopetrovsk; popolazione etnicamente ucraina che parla in maniera maggioritaria la lingua russa come prima lingua; all’interno di essa la distribuzione etnica e la lingua russa aumentano la percentuale di prevalenza sino ad arrivare al 90% nelle aree orientali. Nella carta viene evidenziata la linea di frattura che potenzialmente potrebbe consolidarsi a confine interno per uno stato federale o per una secessione dalle autorità di Kiev.
Carta n. 3
La carta mette in evidenza come nel mese di aprile i moti secessionisti delle milizie e della popolazione filorussa si stia consolidando nelle aree propriamente russe dell’est ucraino a Sloviansk Donets’k e Kharkov. Benché l’accordo di Ginevra imponga il disarmo delle milizie, restano i capisaldi nei palazzi pubblici delle armate popolari presenti sul territorio.
La redazione di Omeganews
Commenti proposti da Adriano Cirillo.
Cartine elaborate da Adriano Cirillo e Guido Cormino