100 anni di Siria

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La Siria nel 1922 frutto degli equilibri Europei nel Vicino Oriente. Lo smembramento dell’Impero Ottomano con il progetto Sykes-Picot del 1916 determinava le rispettive zone di influenza e alla Francia vincitrice dell’Intesa il mandato sulla Siria Sunnita e Cristiana. Piccole correzioni a favore del neo stato Turco di Ataturk stabilivano dal 1921-1922 i confini settentrionali della Siria, che sarebbe stata successivamente spogliata (1939) anche del Sangiaccato di Alessandretta. Cinque Stati-Regioni costituenti la Siria, tutti differenti: Cristiani nel Libano, Alawiti sulla costa di Latakia, Sunniti nel nord con Aleppo capoluogo, Sunniti di Damasco ed infine Drusi nel sud.

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La Siria del 2011 – Il puzzle del paese del vicino oriente salta sull’onda della primavera araba, gli scontri iniziano in tutte le città senza distinzione di sorta, l’unione dei rivoltosi è contro un solo simbolo, Assad. Il gioco internazionale trova campo fertile e, mentre il governo di Damasco è sostenuto da una Russia sempre più isolata a livello internazionale, nel nord si affermano movimenti islamisti che potrebbero esser più un pericolo per gli U.S.A. che la cura al governo di Assad.

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La Siria nel 2014 – Le linee di frattura dopo tre anni di spaventosi combattimenti si cristallizzano dopo il 10 maggio 2014 con la presa di Homs da parte dei Lealisti a scapito dei Jidaisti, che si sono saldamente arroccati nel nord. Aleppo è il campo di battaglia dove la popolazione civile è maggiormente martoriata, Aleppo è la chiave di vittoria degli uni sugli altri, una vittoria senza vincitori. A nord est l’area curda che – come in Iraq – vive autonoma senza scontri: per la prima volta dal 1920 liberi dal gioco arabo.

 

La redazione di Omeganews

 

 

Didascalie proposte da Adriano Cirillo.

Cartine elaborate da Adriano Cirillo e Guido Cormino.

 

Riceviamo dal lettore il cui nickname è “nicdenat” il seguente contributo, che pubblichiamo molto volentieri: <<Caro direttore, la ricostruzione grafica degli ultimi cento anni di storia della Siria è da annoverare nelle eccellenze. È un articolo che sicuramente conserverò nel mio archivio. Nel contempo,  chissà  che  con  note  esplicative  non  si  potrebbero  chiarire  talune  locuzioni  tipo “Sangiaccato di Alessandretta”, insomma tutte quelle parolacce non di dominio comune. A presto e complimenti per la rivista. Nicdenat>>