Wolfgang Bauer – «Al di là del mare»

di Francesca Mauro

 

110810201501«Spes ultima dea» dicevano i Latini, ed è quello cui si aggrappano migliaia di persone che lasciano i loro Paesi martoriati, vendendosi anche l’anima pur di poter raggiungere, al di là del mare, un posto in cui sopravvivere. È la speranza di avere una vita, non tanto una vita migliore, ma semplicemente una vita, che li spinge a percorrere distanze enormi e a imbarcarsi su bagnarole fatiscenti rischiando il tutto per tutto.

Wolfgang Bauer, giornalista tedesco, spacciandosi per profugo caucasico, ha voluto unirsi a un gruppo di Siriani in fuga dall’Egitto verso l’Europa, condividendo con loro per diverse settimane stanchezza, paura, percosse e umiliazioni. Ha potuto toccare con mano l’arroganza e la crudeltà dei trafficanti, talvolta poco più che adolescenti, che traggono profitti dalla disperazione di tanti esseri umani, trattandoli semplicemente come “merce” su cui lucrare.

Nessuno scrupolo, nessuna coscienza, nessun pentimento.

Secondo me, il racconto è coinvolgente; lo scrittore, che ha stabilito un rapporto speciale con alcuni “compagni” di viaggio seguendoli anche dopo il suo rientro in Germania, è riuscito a penetrare le loro anime, scoprendone i sentimenti più profondi.

Il suo amico Amar ce l’ha fatta, ha raggiunto dopo mille peripezie la Germania; e anche Alaa, insieme a suo fratello, è riuscito ad arrivare in Svezia; è salvo, ma il suo cuore, come quello di tanti altri, è rimasto sepolto sotto le macerie del suo Paese.

Francesca Mauro