LA LEGA ANSEATICA

MED in MED – 12a puntata

della Redazione

Vi abbiamo già riproposto le prime undici parti della storia del Medio Evo nel Mediterraneo (o del Mediterraneo durante il Medio Evo). che ritroverete, in ordine, ai seguenti link:

  1. Medioevo, Mediterraneo e altre storie

http://www.omeganews.info/?p=1670http://www.omeganews.info/?p=3490

  1. Le invasioni barbariche altomedievali – Cronologia comparata

http://www.omeganews.info/?p=1897http://www.omeganews.info/?p=3497

  1. L’eredità di Roma

http://www.omeganews.info/?p=1998http://www.omeganews.info/?p=3499

  1. L’avvento dell’Islam

http://www.omeganews.info/?p=2029http://www.omeganews.info/?p=3517

  1. Il declino dell’Europa post-romana

http://www.omeganews.info/?p=2043http://www.omeganews.info/?p=3577

  1. Lo splendore bizantino

http://www.omeganews.info/?p=2063http://www.omeganews.info/?p=3590

  1. Mediterraneo, crocevia economico e culturale

http://www.omeganews.info/?p=2072http://www.omeganews.info/?p=3618

  1. I germogli dell’Europa moderna

http://www.omeganews.info/?p=2076http://www.omeganews.info/?p=3634

  1. L’epoca d’oro del Mediterraneo – Le Repubbliche marinare e le Crociate

http://www.omeganews.info/?p=2090http://www.omeganews.info/?p=3636

  1. Il tramonto di Bisanzio

http://www.omeganews.info/?p=2099 – http://www.omeganews.info/?p=3639

  1. La rimonta dell’Europa continentale

http://www.omeganews.info/?p=2109http://www.omeganews.info/?p=3639

La 12a puntata, che vi proponiamo oggi, s’intitola «LA LEGA ANSEATICA» e speriamo che vi possa interessare almeno quanto ha interessato noi.

Prossimamente vi riproporremo l’ultima puntata, la 13a, dal titolo “Il declino mediterraneo”

Il mare, a qualsiasi latitudine, è il principale veicolo di commercio e cultura. Nel solco di queste due risorse, da sempre si accodano, lo sviluppo economico, le ricchezze, il benessere, lo sviluppo del pensiero e della filosofia, il progresso industriale, lo sviluppo umano in generale.

Grande ruolo nella rinascita, anzi nella nascita, dell’Europa continentale ebbe la costa baltica, sulla quale si svilupparono le repubbliche marinare del Nord, contemporanee di quelle del Sud, iniziatrici di quella tendenza all’esplorazione lontana che porterà alla costituzione delle Compagnie delle Indie, che tanto beneficio porteranno alla crescita complessiva dei rispettivi Paesi.

Quale la differenza sostanziale tra le Repubbliche marinare e le Città anseatiche? Essenzialmente il fatto che le prime si combatterono ferocemente, mentre le seconde si federarono in una Lega. Secondariamente, il fatto che alle spalle delle città anseatiche vi erano delle entità statuali molto forti che non tollerarono la loro indipendenza ed, anzi, ne assorbirono la capacità commerciale e di penetrazione. Giovandosene grandemente.

A voi, quindi, «La lega anseatica» e buona lettura!

La Redazione

Storia

MEDinMED

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Un’altra realtà spesso sconosciuta, assolutamente contemporanea allo sviluppo cronologico delle Repubbliche Marinare e all’andamento delle Crociate è stata l’attività della Lega Anseatica del Mar Baltico, ulteriore dimostrazione del risveglio della civiltà occidentale e della rinnovata vivacità della sua gente. Ma anche dell’attitudine alla navigazione, all’avventura ed al commercio di un’altra civilissima regione europea, ossia di tutto il contorno del Mar Baltico.

Già dal tempo dell’impero romano l’area costiera compresa tra l’attuale Francia e l’attuale Germania, essenzialmente i Paesi Bassi, aveva sviluppato un intenso traffico marittimo con la Bretagna, grano per le guarnigioni romane lungo il Reno contro spezie ed altri prodotti venuti dal Mediterraneo, un prolungamento della corrente commerciale del mar Tirreno. In epoca successiva, dopo le invasioni del III secolo, bisognò organizzare una flotta da guerra per difendersi dalle incursioni dei navigatori sassoni. Il porto principale, dove le navi che passavano il mare s’incontravano con quelle che facevano la navigazione fluviale, era Fectio (Vechten), presso Utrecht.

Rizzoli Larousse, 1973 (*)

Questa navigazione, che dovette essere molto danneggiata dalle invasioni del V secolo e dalla conquista della Bretagna da parte dei Sassoni, si riaffacciò e continuò nell’epoca merovingia. Forse tale commercio si estendeva nell’VIII secolo fino alla Scandinavia, e al posto di Fectio nacquero altri porti: Duurstede, sul Reno, e Quentovic sulla foce della Canche.

Il mare su quelle coste era libero; inoltre i tessuti fiamminghi, noti e commercializzati già ai tempi dei Romani, non erano spariti. Altre circostanze favorirono la continuazione dell’attività marittima in quest’area: prima di tutte la presenza della corte carolingia di Aix-la-Chapelle. Poi, la pacificazione e l’annessione della Frisia, la cui flotta, come anticipato, fu molto possente nella navigazione fluviale della regione dell’alto Reno. Successivamente, la catastrofe delle invasioni normanne. Merita, inoltre, di essere ricordato che le principali dogane dell’epoca carolingia erano tutte in quest’area (Rouen, Quentovic, Amiens, Maastricht, Duurstede, Pont-Saint-Maxence). Esistette dunque un grande commercio in quest’angolo settentrionale dell’impero e sembra anche che sia stato sempre molto attivo ed interconnesso con l’attiva attività armatoriale e marittima.

Nell’area baltica, dopo l’inizio del nuovo millennio, quasi in continuazione delle attività marinare dei secoli precedenti, fu formata una Lega fra città libere, il cui principale scopo era il profitto attraverso il commercio principalmente marittimo. Fu una preparazione delle importanti esperienze commerciali transcontinentali che le forti flotte da guerra e commerciali dei mari del nord favoriranno qualche secolo dopo.

Rizzoli Larousse, 1973 (*)

Fu, essenzialmente, una lega di città bagnate dal Mar Baltico, in prevalenza tedesche, fondata nel 1159. La sua città principale era Lubecca e riuscì, nel tempo, a monopolizzare i traffici mercantili dell’intera area baltica, segnatamente quelli con Scandinavia e Russia. Fu assunto dalle città della Lega il controllo del commercio del pesce salato, importante per l’epoca. Essa, inoltre, riuscì a stipulare alleanze al di fuori del ristretto ambito baltico, in tutto il territorio del Sacro Romano Impero e ad accrescere il numero delle città alleate sino a cento, inclusa Napoli a partire dal 1164. La condizione che favorì la sopravvivenza e le fortune della Lega fu la sua sopranazionalità e l’indipendenza limitata delle città federate dai rispettivi Re o Imperatori, pur riuscendo talvolta ad influenzarne la politica in virtù del loro potere economico e della loro forza militare, necessaria alla protezione dei traffici marittimi, ma anche ottimo deterrente nei confronti del sovrano.
Nelle strategie operative, la “Lega Anseatica” fu anche un’Associazione di mercanti sovra cittadina dell’Europa settentrionale, incoraggiata dalla colonizzazione germanica dei territori baltici e slavi, intesa a favorire l’influenza politica e a conferire slancio agli scambi commerciali anche mediante un intenso traffico tra i porti del Baltico. La prima congregazione di mercanti tedeschi all’estero sorse a Visby, nell’isola di Gothland, nel 1161 con un accordo tra mercanti tedeschi interessati al Baltico e alla penetrazione in Russia e fondò Stoccolma (1250). A questa Hanse (antico termine germanico che significa sia tassa pagata dai mercanti, sia raggruppamento di mercanti all’estero) se ne aggiunsero poi altre, alcune delle quali formate da città-stato come Lubecca o Amburgo. L’attività dei mercanti tedeschi, che si avvalevano di un robusto vascello introdotto poi anche nel Mediterraneo (la Kogge), si sviluppava lungo un asse commerciale principale che collegava Bruges a Novgorod, con diramazioni sulle coste inglesi e norvegesi. I prodotti di scambio principali erano tessuti fiamminghi, pellicce russe, pesce, ferro e minerali scandinavi, oltre a grano, legname, pece e sale. L’incremento di questo commercio e la diminuzione del potere politico imperiale, che favorì l’indipendenza delle città, spinsero alla creazione, a metà Trecento, di una lega che riuniva circa settanta centri. Ne facevano parte anche mercanti di numerose altre città. La struttura organizzativa era tuttavia debole e prevedeva solo assemblee o diete (Hansetage), che si tenevano abbastanza irregolarmente a Lubecca. Questa nuova organizzazione permise però alla lega di sconfiggere il re Valdemaro IV di Danimarca, che controllava gli stretti tra il mare del Nord e il Baltico, obbligandolo, con la pace di Stralsunda del 1370, a cedere alla lega quattro piazzeforti del Sund, lo stretto principale. La potenza commerciale della lega (con grandi filiali a Novgorod, Bergen, Bruges e Londra), ancora fiorente nel XV secolo, benché si cominciasse già ad avvertire la concorrenza olandese e inglese, andò declinando sempre più nel secolo successivo anche sotto i colpi politici dei nuovi stati nazionali in formazione, come la Svezia, la Polonia e la Russia. La fine dell’associazione viene fissata nel 1630, anno della conclusione di una alleanza ristretta fra Lubecca, Amburgo e Brema, o nel 1669, data che vide la convocazione dell’ultima dieta della lega anseatica.

Verso la fine del XVI secolo si ebbe il suo declino a seguito dell’emergere e del consolidarsi dei mercanti inglesi e olandesi e sotto i colpi inferti dalle micidiali incursioni dei Turchi Ottomani alle rotte commerciali ed all’Impero stesso.

 

Enrico La Rosa

Nota (*) Le cartine indicate con la denominazione “Rizzoli Larousse, 1973” sono state gentilmente concesse dalla Casa Editrice Larousse, Paris. Esse sono state pubblicate nel fascicolo delle carte allegato alla «Storia Universale» in quattro volumi, pubblicata da Rizzoli Larousse nel 1973.