Perché sfidare il Mistral

La grande prova del “Cartello” per il Mediterraneo

 

 

Agosto, il mare, la vacanza, l’allentamento dei freni alle costrizioni alimentari cittadine ed invernali, qualche interessante conoscenza, se possibile un flirt, qualche cena in ristoranti in riva al mare, qualche serata in locali accattivanti, ….

Si, questo è il tipo di vacanza auspicato dalla stragrande maggioranza delle persone che vanno al mare d’estate.

Noi no!

2407201801Dopo un inverno trascorso ad immaginare i temi attorno ai quali costruire impegni congressuali; ad invitare ambasciatori, analisti, docenti, giornalisti, relatori e specialisti, sempre più coinvolti nel tourbillondi convegni, congressi, conferenze, presentazioni, tavole rotonde, dibattiti, faccia a faccia, e chi più può più ne pensi; a escogitare messaggi promozionali che attirino un numero di spettatori tale da giustificare tanta fatica; ad organizzare una narrazione mediatica postuma che sia la più fedele, ma anche la più attraente possibile. Dopo un intero inverno trascorso in questo modo, ci mettiamo alla ricerca di amici armatori di barche da diporto, che ci accompagnino nel tourorganizzato in Mediterraneo con una barca noleggiata a spese nostre, di tasca propria, una barca che parta sicuramente.

Lo scopo? Non una “zingarata” o lo scenario descritto sopra, in apertura. Ma, ancora una volta, l’obiettivo di un incontro congressuale inserito all’interno di una cornice di vacanza, navigazione, nuoto, mare e sole.

Ne vale la pena? E come mai tanta ripetitiva e noiosa ostinatezza?

È presto detto! Per seminare ancora conoscenza, solidarietà e speranza a riguardo del Mediterraneo, la nostra passione.

 

Oggi il Mediterraneo trasporta cadaveri e sofferenza, oppressi e disperati, corpi di bambini e donne partorienti. Disperazione e speranza. Speranze spesso disilluse e respinte. Bambini uccisi già prima di potere elaborare la speranza. Trasporta da decenni idrocarburi e l’Egitto sta ora allargando Suez per consentire il passaggio di mostri sempre più grandi e terrificanti. E armi. E droga. E chissà quante altre nefandezze!

Ha sempre trasportato qualcosa, viveri squisiti e particolari, ma anche il nutrimento primario per i depressi popoli del nord. E mercanzie, tante mercanzie: dalle sete orientali, alle spezie, alle porcellane, ai gioielli e alle pietre preziose. Nell’epoca in cui era florido ed opulento, le sue ricchezze sono state sempre discrete, non ostentate, condivise. Non per niente la solidarietà, fortemente sentita dalle religioni cristiana ed islamica e praticata dai loro fedeli nei riti e nella vita quotidiana, è il fondamento delle religioni del libro, che nel Mediterraneo nacquero o ebbero il maggiore sviluppo.

 

OMeGA, nata il 29 ottobre 2010 ed attrezzatasi rapidamente di un web magazine, <omeganews.info>, ha cominciato subito a pubblicare articoli sul Mediterraneo (il primo il 6 febbraio 2011) e ad organizzare eventi congressuali sulle sue criticità (il primo il 10 maggio 2011, “Le regioni mediterranee: un caso emblematico, il Sahara Occidentale”). Dell’anno scorso l’evoluzione dell’organizzazione di viaggi “marittimi” per portare incontri a destinazione, ricevendo il concorso delle comunità locali. Dopo la Tunisia del luglio 2017, quest’anno l’idea è stata di visitare – se le condizioni del mare lo permetteranno – due porti nei quali è possibile confrontarsi su altrettanti temi importantissimi e con grosse ramificazioni locali: “la disciplina ed i problemi della pesca nel Mediterraneo” (Carloforte) ed “i localismi nel mondo globale” (Alghero).

Riteniamo sia un modo efficace di informare i lettori sulle criticità del Mediterraneo.

Pensiamo che sarebbe molto gratificante riuscire ad intercettare e stanare tutti coloro che, per formazione, estrazione culturale, tendenza politica, retaggio antropologico, o altro, condividono la nostra voglia di vicinato mediterraneo, di ripristinare usi e costumi del bacino.

 

Formare un “cartello” di entità favorevoli alla rinascita del Mediterraneo e della sua comunità, al superamento dell’aleggiante profonda crisi economica, sociale e culturale, allo sbocco delle speranze suscitate dalle primavere del 2009, purtroppo disattese in larga misura, all’equa soluzione del fenomeno migratorio, pericoloso anche per la tenuta sociale ed economica dei Paesi della sponda nord.

 

Quest’anno le prove generali, con un viaggio ed una formazione entrambi in miniatura, ma con temi di grandissima importanza e partecipanti al viaggio adattissimi a questa missione: Enrico, Gianni, Luigi, Mario, forse anche Vincenzo, lo skipper Francesco e speriamo sempre che si possa liberare il grande Aldo, il nostro Tactical Commanding Officer, navigator maximus!

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A voi due preziosi link, locandina della veleggiata e soste tematiche:

Enrico La Rosa