di Mario Boffo
All’avventura…
Salpata è l’ancora, il fiocco prende forma,
la randa si distende…
Vele protese al vento, il pelago solcando,
ardite, amore invocano…
All’orizzonte….
Nitida linea fra la terra e il cielo,
orizzonte, m’appari.
Prossimo al desiderio,
simile alla lusinga.
E come quelli,
più ti allontani quanto più ti bramo.
Miraggio fatale,
che dividi l’azzurro dall’azzurro,
che illudi il cuore
e l’anima separi dalla speme…
A una sirena…
Se albero fosse il mar, sarebbe fronda
la mobile, mutevole e agile onda.
Allo stormir del vento freme quella,
infuria, questa, in gelida procella.
Qual fronda, freme il cuor nella speranza,
ché in procella d’amor invoca istanza.
Ma tu, come una brezza impertinente,
passi e svanisci, muta e indifferente…
A una stella….
Rara stella orientale,
silente vai cedendo all’alba.
Rompe il sole gagliardo…
Io, dalla notte insonne,
ancora aspetto.
Alla vita…
Miglia e miglia ho percorso,
invano, romito, vagando…
Confuso da inquieti miraggi
ho attraversato deserti,
e poi, prossimo all’orizzonte,
l’oceano sterminato dei tuoi occhi.
Adesso, inerme giaccio fra le onde…
A una nereide…
Mare mediterraneo,
cristallino e puro,
mare di vita pregno,
e di vicende ignote…
Mare inclito, increspato,
tepido mare,
cantato dagli aedi,
celebrato dai vati…
Mare, che marinai e pirati
impavidi solcarono,
disegnando la storia,
invocando nella tempesta,
la propria donna e i santi…
Mare, cui fu sacrificato
il sangue greco, ed il persiano,
che le cristiane insegne
vide umiliare l’ottomana infamia…
Mare, che Odisseo confondesti,
che accompagnasti Enea,
che agli Argonauti fosti
timore e ristoro…
Mare…
Sarai tu degno
di tal Nereide?
Alla tempesta…
È cupo, l’aere, incombe la bufera…
Gelidi venti scuotono la randa,
il fiocco impazza, nella notte nera,
arranca il timonier, la prora sbanda…
Una luce lampeggia nell’oscuro…
“Rotta sul faro!”, il capitan comanda.
Salvezza è il faro, e più il porto sicuro,
per il nocchier che la burrasca schiva.
Per la mia brama, al desiderio impuro,
porto non v’è, né faro, né deriva…
A uno scoglio…
Piccolo solitario scoglio,
abbandonato dalle sirene, negletto dai gabbiani…
Pur da limpide acque circondato,
solo la solitudine hai compagna
nella vastità del mare…
Io, nel mare della vita,
quest’amante conosco e condivido…
A un gabbiano…
Simile a un gabbiano
il mio pensiero vola a te.
La preda del gabbiano è certa,
vola indarno il pensiero…
Il mio pensiero vola, qual gabbiano.
Altrove fuggi tu…
All’amore…
Solo, coi miei pensieri,
osservo l’orizzonte.
Lontana linea ignota
verso il cielo protesa.
Il cielo del mio amore
adombra l’universo…
All’approdo…
Sulla battigia, ora deserta,
intesso reti di malinconia,
le tendo al mare della mia mestizia…
Scorgo tra i fili gli errori e le viltà,
inganni e delusioni ne incrostano le maglie.
Adesso vedo, ora che tutto è vano…
Alle stelle cadenti…
Se stanotte per me cadrà una stella,
il tuo nome avrà scritto tra i raggi…
La luce sua, simile al tuo sorriso,
virtù d’amore indurrà a questo mare,
il mare che ci unisce e ci separa…
Ancora sei lontana, o mia adorata?
Se invece non vedrò nessuna stella,
indifferente guarderò a quel cielo;
la mia stella già brilla in fondo al cuore,
vedo i suoi raggi intorno a me e dovunque…
Il mio cielo è stellato anche di giorno,
anche se la mia stella non mi abbraccia…
All’alba…
Se alba questa sarà del nuovo giorno,
il sole mio sarà nel tuo sorriso,
le ore mi accarezzeranno il viso…
Viaggerò da usignolo nel tuo cuore,
inanellando baci tra le dita,
avvolgendo i sospiri nel mio amore…
A un faro…
Sul faro presto apparirà la luce,
il faro del mio cuore è sempre acceso,
luminescente di un amore immenso…
Verso sera lampeggerà brillante,
illuminato dal tuo riso intenso…
Allora, luce chiamerà la luce…
Alla deriva…
Son naufrago,
in mare e nell’amore…
Langue la salvezza,
vacilla il cuore…
Indifferente il vento,
anche tu distante….
Al cielo stellato…
Stelle nel cielo nero,
innumerevoli, infinite…
Lontane, mi parlano,
vorrei ascoltarle,
ma inutilmente il cuore tendo…
Altrimenti ascoltai, un dì, le stelle…
Al tramonto…
So che è il tramonto delle mie speranze,
crepuscolo di sogni e di illusioni,
sconfitta di miraggi e desideri…
Varrà a scaldare il cuore, tuttavia,
il cuor che tuttavia ancor sospira…
Alba verrà! L’alba del nuovo giorno….
A una vela…
Sull’orizzonte ti osservo, vela,
al limite asintotico del sogno,
la linea di frontiera della speme…
Vela spiegata al vento,
il fato favorisce la tua rotta…
Cosa riserverà a me il destino?
A un sogno…
Scruto l’orizzonte, visibile e lontano.
Inseguo intanto un sogno, forse invano.
Lo nutro, tuttavia, e lo custodisco.
Vorranno i numi indurti a tanto amore?
A un miraggio…
Amico e caro mi è quest’orizzonte
intanto che evoca la tua parvenza.
Lontano, irraggiungibile, distante,
virtuosa immagine della tua assenza…
Io a esso bramo andar, ma qual miraggio,
allontana da me d’amore il raggio…
Al silenzio…
Silenzio.
Il tuo silenzio mi parla di te,
l’ala dei tuoi pensieri arreca…
Vola a te il mio pensiero.
Impavido e temerario,
a te volge il sospiro…
A un desiderio…
S’erge a te il mio desiderio,
lambisce la tua indifferenza, viola il tuo scherno…
Iridescente e puro,a te per sempre mira…
Mario Boffo