di Luigi R. Maccagnani
Cenni sulla demografia:
Popolazione: 42 milioni; superficie: 2.382.000 km²
Fasce di età (stime 2017): 0-14 anni: 29,31%
15-24 anni: 15,3%
25.54 anni: 42,93%
55-64 anni: 6,81%
65 e oltre: 5,65 %
Disoccupazione: fascia 15-64 anni di età: 12%
Giovanile (15-24 anni): 25-28% (durante la guerra civile degli anni ‘90
raggiungeva 80-90%)
Dependency ratio: 52,7%, in funzione dell’alta disoccupazione giovanile
Urbanizzazione: 72%
Educazione (dati UNESCO): il 48% dei giovani algerini frequenta l’università, particolare la posizione delle donne (53%, contro il 38% degli uomini) che in Algeria hanno un ruolo molto importante, basti considerare che il 60% degli avvocati ed il 40% dei magistrati sono donne.
Prodotto Interno Lordo: Stima 2018, in valore assoluto 188 miliardi di USD, con una crescita stimata sul 2017 del 1,2%, in termini di purchasing power parity è stimato intorno ai 630 miliardi di USD.
Il 40% del PIL deriva da industria, prevalentemente legata agli idrocarburi che costituiscono più del 95% delle esportazioni.
Elezioni Presidenziali
Le elezioni presidenziali, a scadenza quinquennale, sono previste per il 18 Aprile prossimo.
L’annuncio, una quindicina di giorni fa, che il presidente uscente, Abdeladiz Bouteflika, sarebbe stato scelto/proposto per un suo quinto mandato è stato accolto da un generale dissenso da parte della cittadinanza, con manifestazioni in ognuna delle maggiori città algerine, manifestazioni ancora più estese dalla deposizione ufficiale della sua candidatura il 3 marzo, il giorno dopo del suo 82esimo compleanno.
La protesta, che sta assumendo dimensioni oceaniche, non è rivolta alla persona di Bouteflika in quanto tale: il presidente è politico di lungo corso, già attivo a 19 anni durante la guerra di indipendenza, è stato ministro degli esteri nel governo di Ben Bella dal 1963 al 1965, quando sostenne il colpo di stato di Boumediène, rimanendo poi nel ruolo di ministro degli esteri fino alla morte di questi nel 1978. Nel periodo post-Boumediène, Bouteflika mantenne un ruolo come diplomatico, ma meno appariscente, fino al 1999 quando, date le dimissioni di Zeroual sul finire del periodo del terrorismo e la convocazione di nuove elezioni, divenne Presidente a 62 anni.
Nel suo primo mandato 1999-2004 è stato accreditato per una serie di riforme e la riappacificazione del Paese dopo i burrascosi e insanguinati anni ‘90 con lo scioglimento della Islamic Salvation Army, il braccio armato del FIS (Fronte Islamico di Salvezza).
Sempre vicino alla destra, ed in particolar modo ai vertici militari, durante tutta la sua carriera politica è stato da essi sostenuto, mantenendo comunque un alto livello di consenso nella popolazione.
I primi problemi di salute sono apparsi all’inizio del secondo mandato con il ricovero in Francia nel dicembre 2005 per problemi di stomaco, poi l’anno successivo definiti di natura oncologica. Nonostante –o forse strumentalmente alla sua infermità, nel 2006 fu modificata la costituzione cancellando il limite di due mandati quinquennali per la presidenza. Le condizioni di salute del presidente si sono poi progressivamente aggravate, la sua attività politica sempre meno presente, poi l’ictus nel 2013. Dal 2016 è apparso in pubblico sempre meno, e la sua interazione con i vertici politici e militari praticamente assente, ed il giorno in cui è stata depositata la sua candidatura “come Padre della Patria” al quinto mandato – 3 marzo scorso – Bouteflika era di fatto in ospedale in Svizzera.
La mobilitazione popolare
I dati economici del Paese non sono male, i fondamentali potrebbero sostenere un progresso ben maggiore se non fosse per la dilagante corruzione e la gestione oligarchica del potere e delle risorse economiche: ed è questa oligarchia, che si nasconde dietro il banner Bouteflika, cui la popolazione si sta ribellando.
Tutti i settori si stanno mobilitando contro queste elezioni farsa, gli avvocati, gli studenti, i professori universitari, le donne, le comunità algerine in Francia ed in Belgio: le richieste sono unanimi: rispetto per Bouteflika e per le sue condizioni, e un ritorno alla sovranità popolare –come afferma in un’intervista all’UffPost, del 10-03, Ali Benflis, già primo ministro dal 2000 al 2003.
Sit-in degli avvocati durante uno sciopero per reclamare il rispetto della Costituzione e delle Libertà dei Cittadini.
Disorientato da un “terremoto” popolare, il circo al potere è rimasto disorientato e senza voce.
Possibilità che questi movimenti popolari di protesta degenerino? Difficile, da una parte –come nella vignetta sopra- di fronte alla dimensione delle manifestazioni il “potere” è rimasto sbilanciato,
anche da parte militare la massa dei ranghi inferiori sembra solidale con i manifestanti piuttosto che con i loro vertici. Certo alcune azioni creano disagio, come lo sciopero in corso , ma la possibilità di una svolta positiva è concreta: in fin dei conti l’Algeria si è sempre rialzata!
Ultima ora
Nel pomeriggio il presidente Bouteflika, il cui rientro dalla Svizzera dove era ricoverato è stato confermato, ha rilasciato una dichiarazione formale, in quattro punti, con cui rinuncia alla sua candidatura per un quinto mandato, rinvia la data delle elezioni presidenziali, alcuni cambiamenti nell’organizzazione del governo e la convocazione di una Conferenza Nazionale per permettere l’apertura di un vasto progetto di riforme in campo politico, istituzionale e sociale con la partecipazione la più rappresentativa della società algerina, compresa la giusta quota di donne e giovani”.
I quattro punti:
- Per la rinuncia alla sua candidatura per un quinto mandato, riconosce che la sua età e le sue condizioni di salute non gli consentirebbero di affrontare gli impegni che il momento storico del paese richiederebbe.
- Per il rinvio delle elezioni a data più appropriata con “l’obiettivo di intraprendere insieme le azioni di importanza storica che permetteranno di preparare il più rapidamente possibile l’avvento di una nuova era in Algeria.”
- Ci saranno alcuni cambi nell’organizzazione del governo, non meglio precisati.
- Verrà organizzata una Conferenza Nazionale inclusiva e indipendente che costituirà un forum con tutti i poteri necessari per la discussione, lo sviluppo e l’adozione di tutti i tipi di riforme per formare la base del nuovo sistema che porterà all’inizio del processo di trasformazione del nostro paese. Stato nazione, che considero la mia ultima missione nel completare il lavoro di cui Dio Onnipotente mi ha concesso la capacità e per il quale il popolo algerino mi ha dato l’opportunità.
Da Al Watan online, il testo integrale : https://www.elwatan.com/a-la-une/bouteflika-reporte-lelection-presidentielle-et-renonce-au-cinquieme-mandat-11-03-2019
Luigi R. Maccagnani