Coronavirus “Covid-19”
Considerata la forte criticità della situazione, <omeganews.info> sente il desiderio di fornire il modesto contributo di cui è capace monitorando gli aspetti istituzionali e scientifici della situazione. Per fare ciò, apriremo a breve una rubrica del giornale interamente dedicata all’“Emergenza Coronavirus” e destinata alla pubblicazione integrale e non commentata di documenti istituzionali o scientifici sulla materia, quali i testi dei Decreti PdC, relazioni scientifiche, andamenti statistici e quant’altro possa contribuire a sostanziare un quadro obiettivo e trasparente della situazione e cercheremo di fornire il nostro contributo nella costruzione dell’esatta conoscenza. Il tutto privo di nostre integrazioni o valutazioni, onde non alimentare critiche, polemiche, dibattiti o semplici commenti.
Inauguriamo l’attività pubblicando in prima pagina un autorevole elaborato, di cui condividiamo i contenuti senza riserve, proveniente dal Gruppo di Lavoro per lo Studio, Ricerca e Formazione in Materia di Comunicazione di Crisi della Direzione Centrale della Difesa Civile, composto da Ferruccio di Paolo (esperto Nato per la comunicazione di crisi), Pietro Baldi (sociologo, esperto in pianificazioni), Claudio Cippitelli (sociologo, esperto di politiche giovanili) e Alessandra Calisti (esperta informatica).
La Redazione
«Dal 2008 è attivo presso la Direzione Centrale per la Difesa Civile un pool che si occupa di studio, ricerca e formazione sulla comunicazione di crisi, che ha gestito e pianificato la comunicazione in decine di esercitazioni nazionali e internazionali su possibili crisi radiologiche, chimiche o biologiche.
Questo gruppo sente l’esigenza, in questi momenti, di:
– ribadire che la comunicazione di crisi non è una unilaterale operazione di relazioni pubbliche in cui le istituzioni tentano di convincere l’opinione generale ma un processo a due vie orientato anche all’ascolto di chi sta subendo l’impatto dell’emergenza trovando le modalità corrette per permettere loro di costruire una corretta narrazione e comprensione degli eventi. Bisogna cercare le parole giuste per dare senso a ciò che sta accadendo fornendo non solo informazioni, ma ribadiamo anche una narrazione. Pensiamo che aiutare a costruire un senso di quanto sta accadendo può permettere di ridurre l’incertezza;
– costruire, sulla base degli insegnamenti provenienti dalle esperienze e dalla letteratura in materia, una comunicazione diversificata per categorie sociali, capace di parlare filtrata da criteri sociodemografici e culturali, come, ad esempio, età, sesso, collocazione geografica, livello di istruzione, orizzonti culturali di riferimento;
– rispondere alla necessità di un costante, capillare monitoraggio dei social media e delle possibili fake news che possono diffondersi. Nella attuale proliferazione di notizie la presenza tempestiva delle istituzioni potrebbe garantire non solo l’autorevolezza nella produzione dei messaggi di mutuo soccorso, ma anche svolgere una funzione strategica di filtro comunicativo per la cittadinanza sulla veridicità e correttezza delle informazioni;
– comunicare bene non solo permette di ridurre timore e incertezze nella popolazione, ma supporta messaggi chiari agli operatori impegnati nelle attività di soccorso. Tali comunicazioni rappresentano per queste categorie un ulteriore strumento di difesa contribuendo a garantire loro incolumità e sicurezza;
– accompagnare alle norme comportamentali messaggi legati alla emotività e agli affetti. Per un verso il tentativo di ridurre il naturale senso di “immortalità” caratteristica dell’età giovanile e dall’altra lo smarrimento e l’ansia che coinvolgono sempre più le fasce più anziane della popolazione.
Ricordiamo a noi stessi che una efficace resilienza della popolazione avviene sollecitando un approccio razionale e cognitivo unito ad un coinvolgimento emotivo e solidaristico nell’accettazione di ciò che sta accadendo».
di Paolo, Baldi, Cippitelli, Calist
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