YEMEN EPITOME DEI DISASTRI DEL MONDO

di Mario Boffo

Un altro terribile disastro minaccia lo Yemen:

https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2020/08/yemen-fso-safer-tanker-oil-spill-beirut-leak-red-sea-vessel.html

Il Paese sta diventando una specie di generale epitome dei disastri che incombono sul mondo e sul pianeta Terra:

Una guerra insensata

La guerra sta virando verso risultati contrari o almeno diversi da quelle che erano le intenzioni dei principali contendenti, l’Arabia Saudita e l’Iran. L’Arabia Saudita, che intendeva schiacciare la rivolta houti per evitare che si stabilisse una “testa di ponte” geopolitica iraniana alle proprie frontiere meridionali, non è mai stata vicina a una vittoria e ora, penalizzata dagli insuccessi e dal grande dispendio economico del conflitto, appare alla disperata ricerca di un’uscita possibilmente salva faccia. Il Regno, che sperava di confermarsi, dopo la guerra che sognava vittoriosa, come potenza regionale egemone e dominante, dovrà inoltre rassegnarsi a vedere il proprio ruolo geopolitico limitato dagli Emirati Arabi Uniti, che sono stati ambigui alleati di Riad nella guerra dello Yemen, ma si sono ritagliati un ruolo di straordinaria influenza nel sud del Paese, di cui si avvia a essere protettore anche nel periodo successivo al conflitto, quando lo Yemen del Sud continuerà a battersi per la propria diversità dal Nord, in chiave autonomistica, federale, oppure riesumando la per ora rientrata rivendicazione di indipendenza.

Anche l’Iran alla fin fine non avrà realizzato del tutto le proprie finalità, giacché tutto lascia ritenere che la componente houti, vera vincitrice della guerra, pur vicina per mille ragioni a Teheran, non si adatterà certo a svolgere un ruolo vassallo, considerato anche che la ribellione che ha dato vita al conflitto si svolse contro il parere iraniano, che consigliava di astenersene.

La guerra nello Yemen, in definitiva, si sta rivelando altrettanto insensata di altre guerre che abbiamo visto negli ultimi decenni, salvo che per le industrie della difesa e per un certo concetto di “governance” del mondo.

La carestia

La carestia è stata certo uno degli effetti della guerra. Eppure la carestia, frutto di guerre, o meno, è tema ampiamente diffuso in varie regioni mondo. Essa dipende da molte cause: la povertà endemica; i cambiamenti climatici; i conflitti intermittenti. La carestia, però, è anche, e forse soprattutto, un risultato dell’iniqua distribuzione delle risorse, dello spietato sfruttamento che in mille modi si fa delle risorse dei paesi meno favoriti, di un capitalismo neo-liberista e predatorio che altro non ammette che il profitto, anche a livelli irragionevoli e senza alcuna cura per le sofferenze che esso genera. La cooperazione allo sviluppo non c’entra. La verità, in definitiva, è che i Paesi vittima di tali predazioni non sono messi in grado di gestire e sviluppare le proprie ricchezze in forma autonoma e trovare in tal modo la propria via per una ragionevole crescita economica e sociale. Per lo Yemen pre-bellico non era del tutto così; ma bisognerà vedere come il Paese uscirà dal conflitto e a quali condizioni di “collaborazione” con questo o con quello dovrà sottostare.

Le epidemie

Inizialmente il colera, poi il Covid 19, contribuiscono alle atroci sofferenze del popolo yemenita. Certamente, in un paese in guerra, queste colpiscono ancora più duramente che altrove. Soprattutto in merito al Covid 19, i passaggi della reazione alla pandemia sono tuttavia analoghi a quanto avvenuto nel resto del mondo, e analoghe, seppur aggravate dal conflitto, sono le reazioni della società. Si verifica nello Yemen una commistione fra epidemia e guerra del tutto analoga a quella di più di un secolo fa tra Spagnola e Grande Guerra. È un tema che dovrà essere tenuto a mente anche da coloro che intendano – ahimé – scatenare nuove future guerre.

I disastri ambientali

Il disastro petrolifero segnalato con l’articolo di cui al link più sopra non è certo conseguenza della guerra o della carestia, essendo infatti analogo ad altri frequenti accadimenti dei nostri tempi. Esso incide su uno dei mari più belli del mondo e su un patrimonio naturalistico di straordinaria qualità. Su un altro patrimonio di straordinaria qualità, quello culturale, si è abbattuta la disgrazia di piogge inusitate e dirompenti, come mai si erano viste sul Paese e sulla città di Sana’a. Sversamenti inquinanti di vario genere e avversità dovute al cambiamento climatico sono anche queste moneta comune in tante altre regioni del mondo.

Insomma, guerra, carestie, epidemie e disastri ambientali sembrano fare dello Yemen una sorta di tragica vetrina dei “prodotti” del mondo attuale. Questa semplice osservazione sarebbe fine a se stessa, se non cercassimo di trarne ulteriore spunto per imparare come affrontare i problemi del mondo, che tutti ci riguardano. Purtroppo credo che siamo ancora lontani da una presa di coscienza in materia. Se e quando questa si verificherà, lo Yemen potrebbe essere una vera e propria palestra per avviare una nuova gestione delle cose: prevenzione delle guerre e/o immediato intervento internazionale quando queste si verifichino; equa gestione dell’economia della Terra in modo da ridurre la povertà e le atroci disparità; coordinamento internazionale per fomentare la ricerca scientifica e prevenire epidemie e pandemie; intervento internazionale, nei fatti, non nelle parole, per contrastare il disastro climatico globale.

Mario Boffo