Cecilia Sala – Ingerenze ed ostaggi

di Enrico La Rosa

Non si può sfuggire alla miriade di domande che ogni lettore raziocinante si pone leggendo le cronache che narrano questo emblematico fatto di cronaca internazionale, riguardante uno dei rari giornalisti ed analisti che raccontano fatti acquisiti nel territorio del Paese di cui scrivono e non dalla lettura di fatti raccontati da altri.

I due elementi che colpiscono sono la pretesa di estradizione degli USA e lo spregiudicato uso in veste di ostaggi di cittadini di altri Paesi eseguito dall’Iran.

Nessuna persona può essere accusata e condannata per avere fornito armi ad un Paese, quale che sia l’uso specifico che questo ne farà.

È come se si volessero far pesare alla responsabilità dei Russi tutti i morti che hanno fatto i milioni di fucili Kalashnikov diffusi in tutto il mondo; o se si volesse attribuire all’Italia la colpa delle vittime delle mine anti-uomo VS-50 prodotte dall’italiana Valsella Meccanotecnica; o se si volesse attribuire agli USA la responsabilità delle molte migliaia che le loro armi hanno fatto per mano degli incolpevoli Israeliani; e così via!

Ma c’è di più. Non può rivendicare l’impunità delle proprie truppe chi le ha inviate nelle tante basi costruite attorno al mondo per proprie esigenze strategiche, non perché richiesto di farlo in soccorso di popolazioni e combattenti locali. In tali casi, la sicurezza dei soldati nelle basi costruite all’estero risale ai Paesi “senders”. Se essi divengono bersaglio in terra straniera, non si può darne colpa ad alcuno, se non a chi ce li ha mandati, per lo più non richiesto! Gli avamposti, come quello in Giordania, sono molto utili per tenere la guerra lontana dai propri confini, ma hanno un prezzo, l’ incolumità dei propri soldati, appunto. E la responsabilità non si può attribuire ai fornitori delle armi con le quali la presenza di costoro viene contrastata.

Secondo aspetto che desta non poche perplessità è lo scellerato uso di civili come ostaggio per esercitare pressione diplomatica. E cosa dovrebbe fare l’Italia, a sua volta? Espellere o incarcerare gli Iraniani presenti sul proprio suolo? Chiudere i loro esercizi commerciali? O che cos’altro?

Cosa avrebbe dovuto fare nei confronti del colpevole Egitto per le torture e la morte di Regeni?

C’era solo l’imbarazzo della scelta delle ritorsioni. Ma un Paese come il nostro, che – nonostante tutto – si sforza di mantenere la propria essenza civile e democratica, si ostina a procedere in ragione di un atteggiamento etico che dappertutto comincia a svanire inesorabilmente.

Facciamo bene a tenere duro, nonostante taluni mutamenti politici che non danno altrettanta speranza per il futuro.

Enrico La Rosa

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