di Maurizio Agazzi
Dopo lo shock della distruzione dei server la vigilia di Natale la nota società d’intelligence privata torna ad essere su Internet
Il sito WEB di Stratfor è tornato on-line. Il Presidente George Friedman analizza l’attacco informatico che ha fermato i server della nota società d’intelligence privata e rende pubblico sul sito www.stratfor.com il rapporto.
Due gli attacchi nel dicembre 2011 ripetuti e deliberati contro i server con l’intenzione di discreditare l’immagine della Stratfor nel mondo e degradare e forse disintegrare l’esistenza digitale stessa della Società. Il secondo, del 24 dicembre, è stato devastante. Gli hacker hanno bucato le difese informatiche e messo fuori servizio gli elaboratori («But our shock was at the destruction of our servers» [George Friedman]). Gli agenti speciali del FBI stanno ancora indagando, non trapelano informazioni sugli autori dell’attacco informatico.
A detta del Presidente George Friedman, il FBI ha prontamente inviato la lista dei codici trafugati agli enti emittenti delle carte di credito, per attivare sin da subito le procedure di sicurezza mirate ad impedire l’utilizzo illegale delle stesse, mantenendo, tuttavia, per ragioni di privacy, il riserbo sulla loro provenienza.
Gli hacker hanno inviato migliaia di email agli abbonati di Stratfor utilizzando il database di indirizzi elettronici trafugati, con l’obiettivo di denigrare l’operato della società, ma anche per trafugare con l’inganno ulteriori informazioni (attraverso tecniche di phishing). Sono stati utilizzati falsi messaggi video e false comunicazioni. Trafugati dai server di Stratfor anche i codici delle carte di credito di numerosi abbonati. George Friedman si assume ogni responsabilità del fallimento della cyber-security e non nasconde l’imbarazzo riguardo alla mancata cifratura di dati così sensibili, soprattutto quando è vittima una società che offre analisi nella sicurezza.
George Friedman punta l’attenzione sul fatto inquietante che l’obiettivo dell’attacco degli hacker è stato quello di censurare la Stratfor, mentre gran parte dei media si concentravano sul furto delle carte di credito. L’aspetto nuovo che emerge in questo attacco è la distruzione del sistemi informatici con l’obiettivo di censurare l’informazione, un’azione compiuta da persone che si nascondono dietro una maschera («This is a new censorship that doesn’t come openly from governments but from people hiding behind masks»[George Friedman]).
Ancora George Friedman: «This attack was clearly designed to silence us by destroying our records and the website, unlike most attacks by such groups».
E’ nostra opinione che questa azione di Information-Warfare, condotta ai danni di Stratfor e dei suoi abbonati, possa avere ripercussioni difficili da prevedere, perché l’attacco sembra mosso con tecniche sovversive che presuppongono un progetto articolato e complesso con obiettivi strategici. E,’ quindi, nostra opinione che l’attacco hacker si possa porre l’obiettivo ultimo di screditare il ciclo d’Intelligence Economica di Stratfor, che utilizza Internet per la raccolta, l’analisi e la diffusione delle informazioni («We are what we said we were: an organization that generates its revenues through geopolitical analysis. At the core of our business, we objectively acquire, organize, analyze and distribute information» [George Friedman]).